I libri di Anna e Gianni

I nostri amici e poeti Anna Toscano e Gianni Montieri, in seguito all’acqua alta eccezionale dello scorso martedì 12 novembre, hanno perso oltre 500 libri della loro biblioteca privata.

Anna e Gianni hanno ricevuto tantissime richieste per contribuire alla sua ricostruzione.

Tutt* coloro che desiderano partecipare alla ricostruzione di un loro pezzo di vita possono fare una donazione. La donazione verrà trasformata in buono acquisto che permetterà ad Anna e Gianni di acquistare i libri desiderati.

La donazione può essere fatta
passando in libreria MarcoPolo di Campo SMargherita – Dorsoduro 2899

tramite paypal QUI

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Grazie a tutt*

Statale 106

Venerdì 29 novembre alle 18
alla libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Statale 106
(Minumum Fax)
di e con Antonio Talia

con Antonio Talia dialoga Massimo Carlotto

Il libro
Statale 106 è un viaggio sulle strade segrete della ‘ndrangheta. un viaggio di 104 chilometri su una strada a doppio senso, stratta tra le acque del mar Jonio e le pendici dell’Aspromonte: il percorso da Reggio a Siderno dura solo unìora e mezza di auto, ma dalla Calabria si ramifica attraverso cinque continenti e oltre quarant’anni di crimini.
Dall’omicidio del potentissimo amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Lodovico Ligato fino a maxioperazioni di riciclaggio a Hong Kong; dai rapporti privilegiati coi narcos colombiani fino al brutale assassinio del giornalista Ján Kuciak e di Martina Kusnirová, in Slovacchia; dal più grande caricodi ecstasy di tutti i tempi nascosto nel porto di Melbourne, fino alle guerre che stanno insanguinando i sobborghi di Montréal e Toronto: guidare sulla Statale 106 significa risalire dino alla sorgente del fenomeno globale ‘ndrangheta, un’organizzazione capace di celebrare i riti ancestrali di una Madonna in lacrime mentre mette a segno spericolate operazioni finanziarie internazionali da milioni di euro.

Statale 106 è un viaggio dentro la storia e la psicogeografia e il duo punto d’arrivo non può che essere quello di decifrare la mente degli affiliati.
Con l’istinto infallibile del giornalista d’inchiesta, la passione del romanziere e l’emozione di chi racconta la propria terra d’origine, Antonio Talia ha costruito un reportage lucido e pieno di rabbia, un’immersione nel male che ha il sapore aspro della verità.

Antonio Talia
è nato a Reggio Calabria. Ex corrispondente da Pechino, si è occupato di riciclaggio di denaro sporco tra Italia e Cina, gang di strada in Svezia, jihadismo in Indonesia e operazioni finanziarie illecite a Hong Kong, è coautore di Io sono il cattivo e Nessun luogo è lontano, trasmissioni di affari esteri in onda su Radio24.

INGRESSO LIBERO
sino a esaurimento posti

Dove
Libreria Marcopolo
Campo S. Margherita \ Dorsoduro 2899
T 041 822 48 43
books@libreriamarcopolo.com

Malintesi

Giovedì 5 dicembre alle 20
alla libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Malintesi
(Quodlibet)
di e con Bertrand Leclair

Il libro
Nato sordo negli anni Sessanta in una cittadina della provincia francese, Julien Laporte viene educato secondo i precetti del metodo «oralista»: lunghe sedute di logopedia, complicati apparecchi acustici, e soprattutto nessun contatto con la lingua dei segni. A diciotto anni fugge di casa e in un bar di Parigi, tra attivisti sordi e militanti gay, scopre l’esistenza della lingua dei segni. Questa è la storia della sua liberazione: da un padre che si ostina a volerlo «guarire», da una madre ammutolita dai sensi di colpa e da tutta una famiglia devastata – non dalla sordità ma dai più banali malintesi, appunto, tra genitori e figli, per l’incapacità dei primi ad amare i figli così come sono. Nella vicenda di Julien la sordità non è solo l’elemento deflagratore di meccanismi solitamente invisibili nel romanzo famigliare, ma è anche il pretesto per raccontare una grande e sconosciuta storia: quella dei sordi e della loro liberazione attraverso la lingua dei segni. Pochi sanno che questo magnifico e inventivo linguaggio, elaborato in pieno Illuminismo, è stato di fatto bandito in Europa per più di un secolo, dopo il Congresso di Milano del 1880. Padre a sua volta di una ragazza sorda, Leclair rivela anche l’impasse in cui è finito: sono i suoi stessi personaggi a tirarlo in ballo, ora per accusarlo, ora per assolverlo. A metà strada tra autofiction, inchiesta e romanzo, Malintesi è dunque anche il racconto della difficoltà di scrivere, di essere genitore, di sopravvivere a quei pericolosi e pericolanti castelli di carte che sono tutte le famiglie.

Bertrand Leclair
è nato nel 1961 a Lille. È autore di una dozzina di romanzi, saggista e drammaturgo. Dal 1994 collabora come critico letterario al supplemento del quotidiano «Le Monde», e recentemente ha vissuto per quasi due anni a Roma. Con questo libro viene tradotto per la prima volta in Italia.

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Il regno dei fossili – ANNULLATO

L’incontro con Davide Orecchio e Alessandro Cinquegrani previsto per venerdì 15 novembre è annullato

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Venerdì 15 novembre alle 20
alla libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Il regno dei fossili
(il Saggiatore)
di e con Davide Orecchio

con Davide Orecchio dialoga Alessandro Cinquegrani
Il libro
«Se abbassi le palpebre il tempo della morte non entra. Se non la guardi la morte non c’è.»

La storia di Andreotti è la nostra storia e la storia d’Italia: un regno dei fossili in cui il vecchio resiste ostinatamente al nuovo. Ed è anche la storia di una ragazza, di nome Albina, che di questo supereroe ormai prossimo alla morte – di cui da bambina intravedeva la villa estiva dalla casa del nonno – fa la sua ossessione. Un tormento che non la lascerà nemmeno quando entrambi, terminata la loro esperienza terrena, si troveranno finalmente insieme per scoprire cosa c’è al di là, dopo la vita.

Nel suo nuovo romanzo, Il regno dei fossili, Davide Orecchio intreccia continuamente realtà storica e finzione; riporta alla luce, sotto mentite spoglie, pagine dei diari del presidente del partito di Dio, in cui l’orfano democristiano annotava come in un referto medico l’elettrocardiogramma dell’Italia – la fine della guerra, il piano Marshall, il rapimento di Aldo Moro –; insinua nella verità immagini inafferrabili di un presente che assomiglia al nostro e visioni da un futuro artificiale, in un’opera che si fa biografia impossibile di un uomo, di una nazione e, infine, di tutti noi.

Davide Orecchio
è nato l’anno dello sbarco sulla Luna a Roma, dove vive e lavora. Ha pubblicato Stati di grazia (il Saggiatore, 2014) e Mio padre la rivoluzione (minimum fax, 2017). Con Città distrutte (prima edizione: Gaffi, 2012) ha vinto i premi Mondello e SuperMondello ed è stato finalista al Premio Napoli e al Premio Volponi.

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L’incontro con Davide Orecchio e Alessandro Cinquegrani previsto per venerdì 15 novembre è annullato

Il nero è un colore

Giovedì 7 novembre alle 20
alla libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Il nero è un colore
(Keller Editore)
di Grisélidis Réal

con
Pia Covre – Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute
Giulia Garofalo Geymonat – Università Ca’ Foscari
Tiziana Mancinelli – Università Ca’ Foscari

Il libro
“Il nero è un colore” (Le Noir est une couleur) pubblicato per la prima volta nel 1974, esce in italiano nell’aprile di quest’anno per Keller Editore. Grisélidis Réal (Ginevra 1929 – 2005), racconta in modo lirico e realistico, colmo di sarcasmo cinico e umorismo, la sua fuga verso la Germania con l’amante nero Bill e due dei suoi quattro figli, la povertà in un paese che non conosce, l’inizio del lavoro in strada. Primo libro di questa scrittrice di grande talento, prostituta militante che ha vissuto una vita rivoluzionaria, “Il nero è un colore” narra con crudezza la passione di una donna, la violenza e l’ipocrisia sociale. Ne “La Gazette de Lausanne” nel 1971 scriveva: “J’écris pour me vomir telle qu’on m’a faite, j’écris pour me perpétuer telle qu’on m’a aimée et blessée, caressée et ressuscitée” (“Scrivo per vomitare me stessa come sono stata fatta, scrivo per perpetuare me stessa come sono stata amata e ferita, accarezzata e resuscitata”).

Grisélidis Réal
è nata a Losanna (1929-2005). Ha trascorso la sua infanzia in Egitto e in Grecia, prima di intraprendere gli studi in Arti decorative a Zurigo. Presto madre di quattro figli, si prostituisce in Germania nei primi anni Sessanta, poi diventa la famosa “puttana rivoluzionaria” dei movimenti delle prostitute nel decennio che segue e cofondatrice di un’associazione di tutela nei loro confronti (ASPASIE).

L’incontro in libreria precede “Prostituzione e lavoro sessuale in Italia: ricerca, diritti e politiche pubbliche” che si terrà sabato 9 novembre (9.30-13.00) presso l’Università di Venezia Ca’ Foscari, Malcanton Marcorà, Calle Ragusei, 3490/D, Sala Morelli

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Labirinto

Martedì 5 novembre alle 20
alla libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita
torna Burhan Sönmez!

Labirinto
(Nottetempo)
di e con Burhan Sönmez

con Burhan Sönmez dialoga Vera Mantengoli
traduzione consecutiva di Carla Toffolo
“Quel nome me lo avete detto voi e io l’ho accettato.”

Il libro
Un giorno Boratin, un musicista blues che vive a Istanbul, si risveglia in ospedale avendo completamente perso la memoria: non sa piú chi è, da dove viene, qual è il suo passato e quale la direzione del suo presente, non ricorda gli affetti piú cari né le amicizie più prossime, e soprattutto si arrovella attorno a un interrogativo ossessivo e senza risposta: perché ha tentato il suicidio gettandosi già dal Ponte sul Bosforo? Attorno a questa costellazione di domande cerca di riprendere a vivere, riconquistando dimestichezza con volti, voci, spazi, storie, specchi, e in primo luogo con se stesso… Flâneur dei labirinti della mente e della città, percorre pensieri e strade alla disperata ricerca di una consistenza, a tu per tu con la tabula rasa della memoria, dalla quale emergono scomposti dettagli che non sa collocare nel tempo: davanti a una statuina della Pietà, si chiede se Gesú e Maria siano vissuti anni prima o millenni addietro, e scambia l’immagine del capo dello Stato con quella di un sultano vissuto un secolo prima. Con ritmo incalzante e analisi cristallina, il romanzo di Burhan Sönmez ci restituisce le peregrinazioni di Boratin nei misteri dell’identità, fino alla domanda estrema: è più liberatorio per un uomo – e per una società – conoscere il proprio passato o dimenticarlo?

Burhan Sönmez
è nato ad Ankara nel 1965, dov’è cresciuto parlando turco e curdo. Avvocato specializzato in diritti umani, espatriato per motivi politici in Gran Bretagna, dove ha vissuto per circa dieci anni, oggi vive a Istanbul. I suoi romanzi sono tradotti in piú di trenta lingue. Docente all’Università metu di Ankara ed editore, è membro di pen International e vincitore dell’ebrd (European Bank for Reconstruction and Development) Literature Prize per il suo romanzo Istanbul Istanbul, pubblicato da nottetempo nel 2016. www.burhansonmez.com

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Il nuovo illuminismo radicale

Domenica 20 ottobre alle ore 19
alla Libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita
siamo felicissimi di presentare l’eccezionale

Il nuovo illuminismo radicale
(Nutrimenti Edizioni)
di e con Marina Garcés

con Marina Garcés dialoga Sabrina Marchetti

L’incontro fa parte di #versoFBF, il ciclo di appuntamenti dedicati ai libri sui femminismi che ci accompagneranno verso l’edizione veneziana di #FeministBookFortnight 2020.

Seguite anche gli altri due incontri della tre giorni #versoFBF
Valérie Manteau con Il solco – lunedì 21 ottobre alle 20
Eva Baltasar con Permafrost – martedì 22 ottobre alle 20

“C’è una domanda, tuttavia, che nessuna forma di dogmatismo soluzionista potrà riuscire mai a risolvere. […] Ma questo è vivere? […] una domanda che può essere condivisa ma non delegata”

Il libro
Autoritarismo, fanatismo, catastrofismo, terrorismo sono alcuni degli effetti collaterali dell’imponente reazione anti-illuminista che caratterizza, e spesso domina, il racconto del nostro presente. La risposta a questa crisi di civiltà sembra contemplare soltanto due vie d’uscita: la condanna o la salvezza. Ma ciò che si nasconde dietro questa divisione manichea è in realtà una resa: la nostra rinuncia alla libertà, vale a dire a migliorare insieme le nostre condizioni di vita. Perché crediamo in questi racconti apocalittici? Quali paure e quale opportunismo li alimentano?
In questo agile pamphlet, accolto con entusiasmo in Spagna e tradotto in molti paesi, la filosofa Marina Garcés teorizza la necessità di un nuovo illuminismo radicale, per contrastare la facile credulità del nostro tempo, “base di qualunque dominazione”, e la ricorrente delega dell’intelligenza. “Immagino il nuovo illuminismo radicale come un compito per tessitrici disobbedienti, incredule e fiduciose al tempo stesso”.

Marina Garcés
(Barcellona, 1973) è docente di Filosofia contemporanea all’Universitat Oberta de Catalunya a Barcellona. Ha insegnato anche all’Università di Saragozza e partecipa a diversi progetti collettivi di sperimentazione pedagogica, culturale e sociale. Autrice apprezzata di numerosi saggi e promotrice del collettivo di riflessione critica Espai en Blanc, è considerata una delle voci più interessanti della nuova generazione di filosofi spagnoli.

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Io sono Maria Callas

Venerdì 11 gennaio alle ore 20
alla Libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Io sono Maria Callas
di e con Vanna Vinci
Feltrinelli Comics

con l’autrice dialoga Chiara Valerio

La storia e il mito di Maria Callas: un’icona del nostro tempo, raccontata ed evocata in una graphic novel frutto di un accuratissimo lavoro di ricerca. Attraverso le immagini e le parole di Vanna Vinci, la Callas diventa un personaggio da tragedia greca (di cui questo libro rielabora lo schema, utilizzando addirittura il coro) e, allo stesso tempo, una superstar. Un’opera appassionante e commovente, da cui emerge una riflessione sulla forza dell’arte come riscatto personale e sul talento come benedizione e condanna.

“Una leggenda, cos’è una leggenda? In fondo, io credo di essere stata un vero essere umano.”

Vanna Vinci, emersa nel mondo del fumetto all’inizio degli anni novanta, si è imposta come autrice di prima grandezza, seguita e apprezzata non soltanto dal pubblico italiano. Le sue opere sono infatti pubblicate in vari paesi, tra cui Francia, Germania e Inghilterra. Dotata di uno stile personalissimo, adatto a ogni genere di narrazione, la Vinci è anche creatrice della striscia umoristica La bambina filosofica (con protagonista il suo alter ego) e illustratrice di libri per ragazzi. Vive tra Bologna e Milano. Per Feltrinelli Comics ha pubblicato Io sono Maria Callas (2018).

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Voragine

Per la serie Booksellers do it better

Venerdì 25 gennaio alle ore 20
alla Libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Voragine
Il Saggiatore
di e con Andrea Esposito

con l’autore dialoga Severino Antonelli

Andrea Esposito è libraio alla Libreria Minimum Fax di Roma. L’incontro sarà anche l’occasione per parlare di librai e di librerie.

Il libro
Ai margini di una città assediata, distrutta, che è ieri ed è domani, è qui ed è altrove, vive qualcuno di nome Giovanni. La sua casa è sulla terra incendiata dal gelo, in una periferia esangue, accasciata sul relitto di un acquedotto romano nei pressi di una ferrovia morta. È la casa in cui Giovanni vive e il padre e il fratello muoiono. È la casa da cui Giovanni viene cacciato e da dove comincia un vagabondaggio tra tunnel, ruderi infestati da cani, carcasse di automobili e uomini spaventati. Uomini dominati da un ferino istinto di sopravvivenza, da un’insensatezza che è costruzione e sfacelo. È destino. Una voce lo segue e lo spinge a testimoniare la fine di un mondo che non smette di finire, perché l’assedio della città c’è sempre stato. La voce atona di un profeta retroattivo, priva di pathos, che registra la violenza senza un sussulto ma rimane ipnotizzata dalla materia; che parla da un buio e da un vuoto, nomina, è interiore e rimbomba nell’ovunque. La voce che accompagna Giovanni fra le macerie mentre uomini ciechi si divorano l’un l’altro, lo scorta fra incubi di bambini in fuga e supermercati saccheggiati, in una regione più scura del sonno, senza fame e senza vita. Voragine è un paesaggio metafisico, un’apocalisse di rottami, l’endoscheletro di un romanzo di formazione. È l’esordio di Andrea Esposito, un narratore che, come un Piranesi distopico, trascina le sue rovine in un futuro anteriore, prossimo e remoto; e, con frasi che risuonano come colpi di martello sulla lamiera, racconta una ferocia che è organismo e linguaggio, componendo la fiaba nera di un passato in macerie, di un millennio in disfacimento, di un presente orfano.

L’autore
Andrea Esposito è nato e vive a Roma. Nel 2017 con Voragine è stato tra i finalisti del Premio Calvino.

Severino Antonelli (1990) è junior editor di saggistica per Marsilio. Ha scritto articoli e interviste per 404: file not found e Medusa, la newsletter di Not.

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Catalogo delle religioni nuovissime

Sabato 19 gennaio alle ore 20
alla libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Catalogo delle religioni nuovissime
di e con Graziano Graziani
Quodlibet

con l’autore dialoga Enrico Bettinello

Ogni anno in giro per il mondo spuntano nuove religioni come funghi. In questo libro Graziano Graziani ne ha catalogate e raccontate quarantadue, tra le più sorprendenti: si va dalle religioni parodistico-paradossali come il Pastafarianesimo, i cui adepti adorano un essere superiore (il «Prodigioso Spaghetto Volante») alla Chiesa del Giovedì Scorso, che sostiene, con irreprensibile argomentazione logica, che Dio ha creato il mondo giovedì scorso; dalle religioni pop (il Googleismo, l’Iglesia Maradoniana) a quelle di natura artistica (la Chiesa di John Coltrane), o contestatrice (il Kopimismo, la Chiesa dell’Eutanasia). Ma anche le religioni più serie, come quelle generate dalla scienza (la Religione della Scienza o il Cosmismo) e dalla politica (il Culto di Putin), sono parodie; e forse nel mondo secolarizzato finiscono per esserlo anche quelle tradizionali. Oltre a contenere storie buffe e curiose, questo catalogo ci porta a riflettere sul persistere del fenomeno religioso nel mondo dominato da scienza e tecnica, nonché sulle questioni di diritto che la pluralità religiosa pone a uno Stato laico.

«Dicono “Ramen” invece di “Amen” e adorano un essere superiore che risponde al nome di Prodigioso Spaghetto Volante».

Graziano Graziani è nato a Roma. Oltre a essere uno dei conduttori di Fahrenheit (Radio 3), ha realizzato documentari e programmi per Rai 5. Collabora con «Lo Straniero», «Il Tascabile» e «Minima&Moralia». Scrive di teatro contemporaneo, come critico, o almeno ci prova. Ha pubblicato il romanzo Esperia (Gaffi, 2008), la Spoon River romanesca dei I sonetti der Corvaccio (La camera verde, 2011) e, per Quodlibet Compagnia Extra, l’Atlante delle micronazioni (2015) e Catalogo delle religioni nuovissime(2018).

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