Historiate. Tra copertine e ricordi

Giovedì 7 febbraio alle ore 20
alla Libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Historiate
tra copertine e ricordi

ComicOut
di e con Fabio Visintin

con l’autore dialoga Gianluigi Pescolderung di studio grafico Tapiro

Il libro
La copertina è il primo incontro tra il lettore e il libro. Fabio Visintin, illustratore e premiato fumettista, con oltre 150 copertine al suo attivo, è diventato per motti lettori un riferimento, un segnale che li porta dagli scrittori che amano. Questo libro seleziona e raccoglie le più significative copertine di una lunga carriera di un disegnatore che ha spaziato dai gialli ai noir, dal graphic novel ai classici per ragazzi. Prefazioni di Fabio Visintin, Luca Raffaelli, Laura Scarpa.

L’autore
Fabio Visintin 
nasce a Venezia nel 1957, città nella quale risiede e lavora come autore e illustratore. Esordisce con i fumetti pubblicando su «Linus», «Tempi Supplementari», «Frigidaire» e realizzando libri per l’editore Ottaviano. Il successo di alcuni personaggi da lui creati (I Cuccioli, recentemente riediti in volume) lo porta a lavorare continuativamente per il «Corriere dei Piccoli». Come illustratore collabora con editori e agenzie sia in Italia che all’estero. Per Marsilio realizza molte delle copertine della collana «Farfalle». Per ComicOut ha pubblicato anche “Natali neri e altre storie di guerra” (2014), “La fiaba definitiva” (2016), “E ben gli sta. Favoletta con morale” (2017).


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«Con la cultura non si mangia» Falso!

Venerdì 8 febbraio alle 20
alla Libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

“Con la cultura non si mangia”
Falso!

Edizioni Laterza
di e con Paola Dubini

con l’autrice dialoga Giovanna Zoboli

Il libro
La cultura non serve, interessa a pochi, non rende… Non è così. Paola Dubini lo dimostra in questo saggio con cifre, fatti e argomenti, a proposito di libri e di musei, di teatro e di cinema, di musica, arte e patrimonio storico. La cultura è parte della nostra vita come l’aria che respiriamo.

L’autrice
Paola Dubini è professoressa di Management all’Università Bocconi di Milano, dove si occupa di economia delle aziende culturali e delle loro condizioni di sostenibilità, e visiting professor all’IMT di Lucca. Studia e scrive da diversi anni sulle trasformazioni in atto nel settore editoriale librario. Tra le sue pubblicazioni, Voltare pagina? Le trasformazioni del libro e dell’editoria (Pearson 2013), Institutionalising fragility. Entrepreneurship in cultural organisations (a cura di, Fondazione Feltrinelli 2016) e Management delle aziende culturali (a cura di, con F. Montanari e A. Cirrincione, Egea 2017).

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Mio figlio in rosa

Anche quest’anno a San Valentino parliamo d’amore, un amore sempre più vasto

Giovedì 14 febbraio alle ore 20
alla Libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Mio figlio in rosa
Manni Editori
di e con Camilla Vivian

con l’autrice dialoga Sabrina Marchetti
special guest Non Una Di Meno Venezia
“Mio figlio sa di essere biologicamente maschio. Non mi ha mai detto “Io sono una bambina” come invece so che fanno molti ragazzi simili a lui. Non ha mai affermato di appartenere all’altro genere. Lui dice di essere tutti e due. Quando però gli chiedo “Ma se sei tutti e due allora ogni tanto puoi anche vestirti da maschio” lui salta su con un “Che sei matta!? Non ci penso nemmeno!”

Il libro
Camilla ha 46 anni, vive con tre figli dai 14 agli 8 anni e un cane.
La sua è una famiglia “normale”, con la particolarità che Federico, il secondogenito, biologicamente maschio, fin da quando ha un anno e mezzo ha manifestato il desiderio e l’esigenza di essere (anche) una bambina: vuole indossare gonne e abiti rosa e sbrilluccichini, preferisce la compagnia di amiche femmine, nei giochi si identifica con le fatine e non con Spider-Man.

E Camilla ha deciso di non ostacolarlo, di mettersi in ascolto, di assecondarlo. Perché così Federico è più felice.
Ha iniziato a documentarsi, a leggere, a trovare in Internet delle storie simili alla sua. Ha scoperto che esiste la disforia di genere, ed esistono i bambini transgender, quelli gender fluid, quelli gender smoothie, i non binari, e altri ancora. Esistono insomma molte strade in cui si incanalano gli sviluppi atipici dell’identità di genere, e Federico percorre la sua.

Con determinazione e delicatezza, e una buona dose di ironia, Camilla racconta la storia di Federico, 9 anni, bambino sereno e consapevole, con i capelli lunghi e lo smalto rosa. Racconta la quotidianità della sua famiglia, con la scuola e la piscina, la spesa dal salumiere, le festicciole di compleanno, le pressioni del contesto sociale. Racconta i propri dubbi e timori, il suo continuo interrogarsi e cercare di comprendere.

È tutto alquanto complicato, ma di una cosa Camilla è certa: non è la persona non conforme che deve adeguarsi, non sono i genitori a dovere accordare il figlio per proteggerlo, ma sono gli altri che devono imparare a conoscere, capire e accogliere.

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Hamburg

Per la serie Booksellers do it better

Sabato 16 febbraio alle ore 20
alla Libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Hamburg
Il Saggiatore
di e con Marco Lupo

con l’autore dialoga Severino Antonelli

Marco Lupo è libraio alla Libreria Luxemburg di Torino.
L’incontro sarà anche l’occasione per parlare di librai e di librerie.

Il libro
Crepitano gli incendi autunnali sulle colline. Il primo freddo insegue come un cane uomini e donne che si riparano in una libreria. Accade ogni giorno, a ogni ora. Entrano e cercano qualcosa o nulla, il libraio li osserva avvolto in un’aura di tabacco. Poco lontano, ogni lunedì, alla stessa ora, un gruppo di sconosciuti si incontra per leggere frammenti di libri che stanno scrivendo; bevono e fumano abbottonati nel loro anonimato, si preparano ad ascoltare o a essere ascoltati. Una volta usciti dal locale, nessuno conosce più nessuno. Come una setta il loro rito è intimo, silenzioso, impronunciabile.

Un giorno uno degli uomini porta con sé alcuni romanzi di uno scrittore di cui si sono perse le tracce. Li ha scovati in una libreria, racconta, con le pagine stralciate, i dorsi scorticati che prudono tra le mani come sabbia e gridando senza sillabe chiedono di essere ascoltati. Appena iniziano a leggere, l’autore li inghiotte nell’universo delle macerie di Amburgo 1943, nella tempesta di fuoco precipitata dal ventre dei bombardieri; nell’universo di un bambino ingrigito dalla polvere in un bunker sotterraneo e destinato a diventare presto un orfano, che pochi anni dopo deciderà di raccogliere tutte le schegge esiliate di questa drammatica storia. Nelle sue parole riprendono vita pani di sego ammuffiti, libagioni nelle segrete stanze del potere e i fantasmi di Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Adolf Hitler.

Nel suo romanzo d’esordio, tra Bolaño e Sebald, Marco Lupo dà vita a un’opera al nero che sfuma continuamente i contorni della narrazione. Geografia dell’oblio, studio anatomico della dimenticanza e regesto letterario di un massacro, Hamburg sfugge alla linearità del racconto per mutarsi, tra finzione e realtà, incubo e ricordo, in un coro di vite e memorie al centro del quale pulsano voci rotte dalla fame, braccia rose dalla rabbia e spettri inceneriti. Una storia in cui la memoria non è mai una cronaca fedele, ma il frutto polposo e amaro dell’immaginazione.

L’autore
Marco Lupo è nato a Heidelberg e vive a Torino. Fa parte del collettivo di scrittori TerraNullius.

Severino Antonelli
 (1990) è junior editor di saggistica per Marsilio. Ha scritto articoli e interviste per 404: file not found e Medusa, la newsletter di Not.

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Addio fantasmi

Mercoledì 6 marzo alle 20
alla Libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Addio fantasmi

Einaudi Editore
di e con Nadia Terranova

con l’autrice dialoga Anna Toscano

“Fra il tramonto e la cena, l’assenza di mio padre tornava a visitarmi. Aprivo il balcone sperando che il temporale filtrasse dai soffitti e squarciasse le crepe sul muro, supplicavo la tramontana di trasformarsi in uragano e rovesciare in terra l’orologio e le sedie, all’aria il letto, i cuscini, le lenzuola. Non vuoi sapere che sono diventata grande, non ti interessa?, chiedevo, e nessuno rispondeva.”

Il libro
Ida è appena sbarcata a Messina, la sua città natale: la madre l’ha richiamata in vista della ristrutturazione dell’appartamento di famiglia, che vuole mettere in vendita. Circondata di nuovo dagli oggetti di sempre, di fronte ai quali deve scegliere cosa tenere e cosa buttare, è costretta a fare i conti con il trauma che l’ha segnata quando era solo una ragazzina. Ventitre anni prima suo padre è scomparso. Non è morto: semplicemente una mattina è andato via e non è piú tornato. Sulla mancanza di quel padre si sono imperniati i silenzi feroci con la madre, il senso di un’identità fondata sull’anomalia, persino il rapporto con il marito, salvezza e naufragio insieme. Specchiandosi nell’assenza del corpo paterno, Ida è diventata donna nel dominio della paura e nel sospetto verso ogni forma di desiderio. Ma ora che la casa d’infanzia la assedia con i suoi fantasmi, lei deve trovare un modo per spezzare il sortilegio e far uscire il padre di scena.

Una casa tra due mari, il luogo del ritorno. Dentro quelle stanze si è incagliata l’esistenza di una donna. Che solo riattraversando la propria storia potrà davvero liberarsene. Nadia Terranova racconta l’ossessione di una perdita, quel corpo a corpo con il passato che ci rende tutti dei sopravvissuti, ciascuno alla propria battaglia.

L’autrice
Nadia Terranova (Messina, 1978) vive a Roma. Per Einaudi Stile Libero ha scritto il romanzo Gli anni al contrario (2015, vincitore di numerosi premi tra cui il Bagutta Opera Prima, il Brancati e l’americano The Bridge Book Award) e Addio fantasmi (2018). Ha scritto anche diversi libri per ragazzi, tra cui Bruno il bambino che imparò a volare (Orecchio Acerbo 2012) e Casca il mondo (Mondadori 2016), È tradotta in francese, spagnolo, polacco, lituano. Collabora con «la Repubblica» e altre testate.

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JACOBIN ITALIA

Giovedì 14 marzo alle ore 20
alla Libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Jacobin Italia (Edizioni Alegre)
si presenta al pubblico

con Francesca Coin, Sabrina Marchetti
e Non Una Di Meno – Venezia

Jacobin Italia è un trimestrale cartaceo e digitale, un sito web quotidiano

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Non sono stato io

Venerdì 15 marzo alle ore 19.30
alla Libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Non sono stato io
Marsilio Editori
di e con Daniele Derossi

con Daniele Derossi dialoga Chiara Valerio

Ada, dopo la separazione dallo scienziato pachistano Bashir, lascia Londra e torna con Giacomo, suo figlio, a Serana, il paese dell’Alta Val di Susa in cui è nata. Giacomo ha otto anni, sa molte cose sugli animali e sul mondo, ma nella nuova scuola non ha amici. Tranne uno, Robi, un misterioso bambino – come pure se ne trovano in provincia – dai capelli rossi e dai giochi micidiali. Ada cerca di rifarsi una vita, ma Serana è un paese piccolo, gli abitanti sono pochi e si conoscono tutti. Così, mentre gli adulti sono impegnati a spettegolare di amanti e politica, Giacomo e il suo amico Robi si addentrano sempre più tra i boschi, fino alle rovine del castello appartenuto a un antico negromante: prima di loro, nessuno aveva mai ritrovato la porta dei sotterranei, dove si cela la minaccia che da secoli tiene sospeso il fiato degli abitanti della valle. Daniele Derossi racconta una storia avvincente e tenera, con una scrittura seria e divertente che ha il dono raro della semplicità.

Daniele Derossi è nato a Torino. Dopo la laurea in Biologia, ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’École Normale Supérieure di Parigi. Dal 2009 collabora con la coreografa Luigia Riva: insieme hanno creato le performance Incorpore[o], Inretita e Intempo, presentate in vari spazi espositivi e teatri europei. Nel 2013 ha pubblicato con Bompiani il suo primo romanzo, Nel cuore dell’anatomista.

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Gli insaziabili. Sedici racconti tra Italia e Cina

Mercoledì 20 marzo alle ore 20
alla Libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Gli insaziabili. Sedici racconti tra Italia e Cina
Edizioni Nottetetempo
a cura di Patrizia Liberati e Silvia Pozzi

con Silvia Pozzi, Zhang Yueran (rappresentante della casa editrice cinese) e Zeng Shaomei, Ginevra Lamberti e Gabriele di Fronzo

Gli insaziabili raccoglie i racconti di otto autori italiani e di otto autori cinesi intorno al doppio filo rosso rappresentato da eros e cibo: temi che riguardano in maniera viscerale e profonda due culture distanti geograficamente e storicamente, eppure piene di terreni fertili per un confronto, una conoscenza e un arricchimento reciproci ancora tutti da sondare e coltivare.

Il libro, che esce in contemporanea in Italia e in Cina, è un gioco di specchi, di incastri, di visioni, di sguardi su due argomenti che sono agenti di scambio, strumenti di comunicazione e aggregazione, processi chimici regolati da rituali, modelli culturali, veicoli di senso, facilitatori interculturali – e vorrebbe avvicinare i lettori italiani alla Cina e i lettori cinesi all’Italia, smontando magari piú di un preconcetto e contribuendo ad accorciare le distanze grazie a quell’avventura senza patria che è la lettura.

Racconti di Milena Agus, Alessandro Bertante, Paolo Colagrande, Gabriele Di Fronzo, Giorgio Ghiotti, Ginevra Lamberti, Laura Pugno e Mirko Sabatino, A Yi, Ge Liang, Feng Tang, Lu Min, Shu Qiao, Wen Zhen, Zhang Chu e Zhang Yueran.

L’edizione italiana e quella cinese sono a cura di Patrizia Liberati e Silvia Pozzi.

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Millennials – Il mondo nuovo

Finalmente il mondo è dei diciassettenni.

Venerdì 22 Marzo alle 20
alla Libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Millennials – Il mondo nuovo
Mondadori
di La Buoncostume

con Pier Mauro Tamburini e Nicolò Porcelluzzi

Il libro
3 maggio 2019: il mondo che conoscevamo è arrivato al capolinea. Ha smesso di esistere. Senza preavviso, da un momento all’altro, tutti gli uomini e le donne con più di diciassette anni e
mezzo si sono bloccati
, congelati nell’azione che stavano svolgendo in quel preciso istante, chi mentre aspettava il treno del mattino, chi mentre guidava verso l’ufficio, chi mentre dormiva o mentre faceva l’amore.

Tutti inspiegabilmente sospesi in un sonno senza fine. Statue di carne, né morte né vive, con il cuore che continua a battere, lentissimo, e i polmoni a respirare.

I sopravvissuti, tutti ragazzi, millennials, si sono ritrovati all’improvviso soli, senza nessuno che badi a loro e nessuno a cui badare. Niente più divieti. Niente più imposizioni. Solo una inebriante, assoluta libertà da assaporare fino in fondo e senza freni.

Dopo tutto, a che serve darsi delle regole, quando c’è il mondo intero a disposizione?

Ma passate le prime settimane di anarchica euforia, accanto a chi sceglie una vita randagia fatta di violenza e sopraffazione, c’è anche chi si ingegna per ricrearselo, il proprio mondo. Un mondo nuovo, certo, diverso dal precedente, magari più piccolo, ma a misura di millennial e forse persino migliore.

Un mondo iperconnesso e iperdemocratico dove piccole comunità sopravvivono e si sviluppano grazie alla trasmissione della conoscenza resa possibile dal syn, una grande piattaforma globale di condivisione delle informazioni.

Ora, quattro anni dopo, c’è chi dice che i bloccati si stiano per risvegliare. Nessuno sa con certezza se quei corpi mummificati contengano ancora genitori, fratelli e sorelle, e soprattutto nessuno sa se il loro ritorno metterà a rischio l’esistenza di tutto quello che i ragazzi hanno costruito. Un mondo imperfetto, magari, ma che per una volta è davvero e pienamente loro.

Gli autori
La Buoncostume è un collettivo di scrittori, registi, autori e attori formato da Carlo Bassetti, Simone Laudiero, Fabrizio Luisi e Pier Mauro Tamburini. Dal 2008 realizzano prodotti di intrattenimento e fiction per la televisione e per la rete. Tengono corsi di sceneggiatura e storytelling alla Scuola Holden e in altre scuole e università. Questo è il loro primo romanzo.

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Essere amici

Sabato 13 aprile alle ore 20
alla Libreria MarcoPolo di Campo S. Margherita

Essere amici
Einaudi
di e con Franco La Cecla

con Franco La Cecla dialoga Valerio Paolo Mosco

La vita nell’amicizia è adesso, lo sentiamo senza dovercelo dire. Vale la pena di vivere per questo, perché c’è l’amicizia. Essa libera la quotidianità dal suo carattere di «compito» e l’esistenza da qualunque sospetto di «doversela meritare». È la ricompensa dei viventi, che non bisogna aspettare anni o in un’altra vita. In questo senso, proprio oggi, per noi contemporanei è una delle piú assurde e anacronistiche manifestazioni. Ricorda a una società che ne ha completamente smarrito il senso che non c’è un oltre, ma che esso è già qui, che c’è qualcosa che non corrisponde a nessuno scambio equo, è uno spazio della «ingiusta gratuità», ingiusta perché questa non è offerta a tutti.

Franco La Cecla insegna Antropologia visuale alla NABA di Milano. Ha insegnato Antropologia culturale presso l’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano, allo IUAV di Venezia e al DAMS di Bologna. Ha insegnato inoltre all’Università di Berkeley, all’EHESS di Parigi e all’UPC di Barcellona. Il suo documentario In altro mare ha vinto il San Francisco International Film Festival nel 2011. Tra i suoi libri ricordiamo Contro l’urbanistica (Einaudi 2015) e Ivan Illich e l’arte di vivere (Elèuthera 2018). Con Stefano Savona ha curato l’installazione Praytime e, con Lucetta Scaraffia, la mostra Pregare, un’esperienza umana, alla Reggia di Venaria (2016). Sempre per Einaudi ha pubblicato Essere amici (2019).

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